Negli anni 90 il bagno era una pura funzione, che dettava limiti formali ed estetici, inoltre si guardava molto a pezzi producibili facilmente e a un prezzo vantaggioso. Oggi il bagno è stato completamente reinventato.
A parlare è l’architetto Roberto Palomba che con Ludovica Serafini dà vita all’omonimo studio e firma la direzione creativa di Kartell by Laufen, un progetto nato dalla collaborazione tra i due marchi che in occasione del salone del bagno, dal 17 al 22 aprile, presenta oltre alla collezione «finalmente completa», come commenta Palomba, anche un concept sperimentale che vuole spostare in là il limite della progettazione per il bagno: dim sum project.
La continua evoluzione estetica raggiunge nuovi picchi: si tratta di un esercizio concettuale sui lavabi o meglio, come spiega Palomba: «una non collezione, che probabilmente non andrà in vendita ma genererà futuri prodotti di mercato. Perché è una pausa dalla produzione, un momento di sogno, di ricerca sugli elementi emozionali del colore e della forma, sull’ispirazione, che in questo caso viene da un pranzo a shanghai di “dim sum”, di assaggini che hanno invaso la tavola in tante ciotole, di varie forme, colorate, decorate. Con questo progetto vogliamo raccontare la relazione impossibile tra la ceramica per il cibo e quella per il bagno, qualcosa che non è mai stato fatto, che è il ritornello di Kartell by Laufen». Le combinazioni di geometrie diverse, il gioco di lembi, flange, spessori non sarebbe possibile senza un materiale sofisticato come il saphirkeramik, molto resistente ma allo stesso tempo malleabile, sviluppato da Laufen. L’azienda svizzera porta in fiera anche una nuova collezione firmata da Marcel Wanders dai toni poetici nello stesso materiale: tecnologia e funzionalità diventano infatti il substrato su cui fioriscono nuove soluzioni «emozionali», come le chiama Palomba.
Ex.t scommette sulla freschezza dei giovani spagnoli dello studio Mut: arco è uno specchio polifunzionale in forma ovale con dettagli in oro o in ottone e grande impatto geometrico. Bisazza invece punta esplicitamente sul colore. Nel suo showroom milanese presenta una nuova idea per il bagno firmata dalla designer di stanza a Parigi India Mahdavi: la vasca plouf, il lavandino splash e lo specchio wow dalle forme morbide nelle audaci tonalità verde pistacchio, rosa fragola e blu mirtillo si accompagnano a un nuovo pattern in mosaico, pinstripe, che riproduce la trama geometrica del tessuto gessato in un contrasto che non può lasciare indifferenti.
Già lo scorso anno Villeroy & Boch aveva studiato le 12 tonalità dei lavabi d’appoggio artis con la designer Gesa Hansen. La ricerca sul colore, che Roberto Palomba definisce «un tema destinato a essere riaperto, soprattutto nei colori complessi non direttamente derivati dai primari», è ovviamente al centro della progettazione sui rivestimenti. Mutina ha coinvolto quest’anno una specialista del tema: Hella Jongerius presenta le nuove collezioni diarama e eclipse che sono una continuazione della sua ricerca su colori, appunto, materiali e texture. Anche per il duo veneto Zaven le tonalità sono un banco di studio importante: come si vede nel loro progetto rilievi per Cedit, una realizzazione ceramica tridimensionale di un pattern bidimensionale, evoluzione del premiato Practice Practice Practice visto al London design festival. Senza dimenticare la lezione di Gio Ponti che con i decori in blu per l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento fece la storia. La ceramica francesco De Maio che oggi riproduce le celebri piastrelle presenta in fiera anche una linea verde verticale ispirata al sentiero degli dei che percorre la costiera amalfitana.
Per tornare all’arredobagno, il brand di Pordenone Blubleu si affida alle suggestioni del cinema e sceglie per le nuove collezioni 2018 due nomi che richiamano pellicole d’Antan: Blondecrazy e Sciarada, caratterizzate dalle variabili cromatiche e geometriche. nella prima, la vasca e il ripiano del lavabo sono ricoperti in legno laccato opaco, disponibile in 192 colori ral. Stesse finiture previste per i pannelli della vasca della seconda, che aggiunge un tocco decorativo più spinto nell’elemento doccia, in cui il walk-in con inserto in tessuto ne trasforma la chiusura in un separé. Un ulteriore dettaglio estetico è studiato da Cerasa nel nuovo marchio di linea icone: nella collezione Suede è utilizzata infatti la pelle come elemento che definisce alcuni accessori come vassoi e portaoggetti del tavolino o del servetto, entrambi in bronzo anticato, accanto al lavabo con base impiallacciata in noce canaletto.
L’alternanza tra ceramica e legno si vede anche nell’ampliamento della collezione roma dello studio Lievore Altherr per Noorth: lavabi con la parte superiore in ceramica opaca bianca o nera, fascia in ottone nero spazzolato e base rivestita in legno, rovere o noce. Per chi cercasse meno emozioni contemplative e più azione, invece, ecco Gym Space di Scavolini bagno: una parete attrezzata per l’esercizio fisico accanto al lavandino.