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Cessione del credito 2024: come funziona e come è cambiata

da | Lug 22, 2024 | Consigli e idee

Quando la cessione del credito è ancora un’opzione possibile? Come funziona? Quali banche accettano la cessione del credito

Cessione del credito: un po’ di chiarezza

La cessione del credito può essere di 2 tipologie:

  • cessione pro soluto: si verifica quando il creditore che cede il credito garantisce al cessionario soltanto la sua esistenza, senza dare garanzie relative al fatto che il debitore ne provveda effettivamente al pagamento. In questo caso, quindi, il rischio dell’inadempimento passa al cessionario;
  • cessione pro solvendo: si verifica quando il creditore cedente deve garantire l’esistenza del credito ceduto ma anche la solvibilità del debitore. Se il debitore ceduto non provvede al pagamento, il cessionario ha diritto di rivalersi sul cedente.

Cessione del credito: il blocco del D.L. 11/2023

Come sappiamo, la cessione del credito è disciplinato dall’art. 121 del D.L. 34/2020, che è stato sottoposto a numerose modifiche. Si è passati da una cessione libera nei confronti di più cessionari a una cessione limitata fino a un massimo di 5, fino ad arrivare al blocco sostanziale di tale meccanismo dovuto dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.L. 11/2023.

Tuttavia, attualmente sarà possibile usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura solo se al  16 febbraio 2023 (data di pubblicazione in Gazzetta del decreto blocca cessioni) sono state presentate la CILA-S, la delibera assembleare e solo se sono rispettate le nuove norme imposte dal D.L. 39/2024. In caso contrario sarà possibile optare solo per la detrazione diretta.

Cessione del credito: il blocco del D.L. 39/2024

Il D.L 39/2024 introduce importanti restrizioni alle agevolazioni fiscali in edilizia e abolisce le poche deroghe ancora concesse in materia di cessione del credito e sconto in fattura.

Queste le misure previste:

  • stop dal 30 marzo allo sconto in fattura e alla cessione del creditoanche per barriere architettoniche, case popolari (Iacp), cooperative di abitazioni, onlus (salvi solo i lavori già avviati e gli interventi in zone colpite dal sisma);
  • stop alla remissione in bonis(termine ultimo per la comunicazione dell’opzione della cessione del credito fissato al 4 aprile 2024).

Quindi per coloro che in data del 16 febbraio 2023 avevano presentato la CILA-S, la delibera assembleare e alla data del 29 marzo 2024 non hanno iniziato i lavori agevolati con i bonus edilizisi perde automaticamente l’accesso alla cessione del credito con l’unica possibilità di poter usufruire della detrazione decennale del credito d’imposta.

Mentre per coloro che hanno rispettato le norme imposte dal D.L. 11/2023, e alla data del 29 marzo 2024 (pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.L. 39/2024) risulti il pagamento della spesa sostenuta collegata ad una fattura e la realizzazione dell’intervento, avranno la possibilità di usufruire della cessione del credito e sconto in fattura.

Mentre per tutti gli interventi successivi all’entrata in vigore della nuova norma, al 30 marzo 2024, è stata eliminata la possibilità di ricorrere alle due formule, neppure nei casi in cui si configurino le fattispecie per le quali risultava ancora possibile esercitare le opzioni. Il D.L. 212/2023 le ammetteva in determinati casi per il bonus barriere architettoniche ed i lavori per enti del Terzo settore.

Gli istituti di credito che, al 1° gennaio 2024 , avevano deciso di mantenere tra i loro servizi anche quelli della cessione del credito o di riattivarlo (anche dopo le limitazioni poste a febbraio 2023 con il decreto blocca cessioni) erano:

  • BPER Banca: il valore stanziato ammonta a 630 milioni di euro destinato al processo di recupero dei crediti fiscali associati al Superbonus e ad altre iniziative di riqualificazione energetica;
  • Intesa Sanpaolo: dopo una fase di sospensione dovuta al completamento delle pratiche dell’anno precedente, la piattaforma Deloitte è stata nuovamente aperta per le richieste. Attualmente, sono disponibili due opzioni: cessione del credito (in relazione all’avanzamento dei lavori edili) e liquidità (per il completamento delle attività edilizie). I crediti d’imposta accettati riguardano il Superbonus, l’ecobonus al 65% e il bonus ristrutturazioni;
  • Sparkasse: accetta la cessione del credito stanziando oltre 20 milioni di euro a maggio per finanziare crediti d’imposta maturati attraverso il Superbonus e altri incentivi edilizi. È possibile aderire alla cessione del credito per importi da 000 €500.000 €, previa condizione di essere correntisti con una storia creditizia consolidata presso la banca;

Unicredit: ha comunicato anticipatamente ai suoi correntisti l’apertura per il 2023 della cessione del credito attraverso la società EBS Finance. Questa iniziativa consente di recuperare gli investimenti e i crediti fiscali legati a lavori già eseguiti. La cessione del credito è disponibile per i clienti che hanno crediti da sconto in fattura, spese del 2022 e investimenti tra 10.000 euro e 600.000 euro, inclusi Superbonus, bonus casa, eco-sismabonus e altre iniziative di riqualificazione energetica.

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